LA BARCA CHE VORREI

Parlo da modesto diportista, che ama la vela, ma per ragioni di tempo e compagnie, anche, ma non solo, familiari, possiede una barca a motore di 10 metri di lunghezza.

A volte, leggendo le riviste di settore, frequentando qualche salone o mostra, mi sono chiesto se chi costruisce le barche abbia mai pensato di lanciare un sondaggio tra gli utilizzatori delle varie “taglie” di barche, per capire se, dopo molti anni di utilizzo, sia possibile “estrarre” dal diportista dati utili per andare incontro, nei limiti del possibile, alle sue esigenze.

Tralascerei gli aspetti economici legati all’acquisto, altrimenti tutti vorrebbero una barca grande il giusto, che consuma poco e non si rompe mai. Ma soprattutto che è venduta a quasi niente.

È proprio sulle esigenze dell’utilizzo, invece, che penso si possa sfruttare questo straordinario collaudatore che è l’appassionato, perché spesso, quantomeno nel periodo estivo, la barca è vissuta da lui con passione, desiderio, a tutto tondo.

Naturalmente andranno selezionati gli appassionati in varie categorie: per esempio anzitutto vela e motore, e poi per la vela derive, natanti, imbarcazioni entro i 12 metri, quelle tra i 12.01 e i 18 metri e gli “oltre”; per il motore anzitutto pesca e cruising, e poi natanti entro i 6 metri, oltre, imbarcazioni entro i 12 metri, quelle tra i 12.01 e i 18 metri e gli “oltre”.

Sarebbe davvero bello capire per esempio come il crocierista, come me, vorrebbe la sua barca ideale, quali siano i vani e/o servizi che privilegerebbe, quali i difetti o le spese che vorrebbe assolutamente evitare, cosa sarebbe disposto a fare pur di raggiungere quel risultato.

Ho provato da solo a rispondere:

Provo su me stesso, quindi, a descrivere la mia barca ideale:

  1. Caratteristiche: motore, crocierista di coppia entro i 12 metri (natante o imbarcazione)
  2. Vela o motore: motore planante con buona tenuta del mare
  3. Vani e/o servizi che vorrei: un locale toilette con doccia separata, una cucina interna spaziosa con un grande frigorifero con celletta freezer, fuochi a gas e lavandino doppio con anche pompa acqua di mare; un T-top o hard top; una plancetta bagno con passarella idraulica o affondante per alare/varare un tender di dimensioni generose; un parabrezza apribile con passaggio a prua; possibilità di avere/produrre energia per trascorre molte notti in rada; riserva d’acqua abbondante; sughero anziché teak in plancetta e in pozzetto; una cabina di poppa generosa e chiusa
  4. Aspetti da evitare: motori con piedi poppieri fonte di avarie e manutenzione eccessive; allarmi elettronici dei motori che ne impediscono il regolare funzionamento, anche per sensori non funzionanti o guasti non pericolosi; tendalini complessi per chiudere la barca e ripararsi o lasciare all’ormeggio
  5. Cosa sarei disposto a fare/rinunciare: sarei disposto a rinunciare a una cabina di prua chiusa pur di ampliare il locale bagno e la cucina, con una dinette utilizzabile come letto matrimoniale solo in caso di necessità; sarei disposto ad avere motori fuoribordo, pur penalizzando consumi e costi (se non diesel), pur di non avere piedi poppieri o IPS, fonti di problemi e costi eccessivi; oppure linea d’asse, anche a discapito di consumi e/o manovrabilità

Provo su me stesso, quindi, a descrivere la mia barca ideale:

imbarcazione (non walkaround) di 35/37 piedi con coperta e T-Top ampiamente coprente e tendalini di chiusura semplicissimi da installare e disinstallare, buona carena, ma anche buona abitabilità – evidentemente un compromesso, ideale per mare Adriatico -, pozzetto accessoriato (2° frigorifero, lavandino, divani e tavolo per sei persone), con due motori fuoribordo diesel nascosti (che consentano velocità di crociera di 24/25 nodi), plancetta affondante di almeno un metro e passarella idraulica centrale (non a scomparsa, inutilizzabile per alare il tender), manette elettroniche, idroguida o guida elettronica e joystick, per comandare anche l’elica di prua.

Parabrezza apribile con passaggio a prua e strumentazione semplice, ma di generose dimensioni (esempio due display da 12 pollici), che raggruppino tutti gli strumenti.

Interno con cabina di poppa matrimoniale a tutto baglio che consenta di stare in piedi fuori del letto e seduti sul letto, anche per leggere.

Una dinette che consenta di cenare al chiuso ed eventualmente, senza doversi portare dietro cuscini solo a quello scopo, ospitare un’altra coppia, trasformandola in un letto matrimoniale, chiudendo la zona con un tendaggio/soffietto a scomparsa.

Un locale bagno con doccia separata e una riserva d’acqua generosa (almeno 250 litri).

Cucina di dimensioni generose, con lavello doppio dotato anche di doccetta acqua di mare, frigo di almeno 80/100 litri con freezer, fornello a gas due fuochi, forno a microonde.

Illuminazione full led (dentro e fuori) e prese 220V e USB 5V ben distribuite, nonché generatore/pannelli solari.

Materiali gradevoli e il tutto che non richieda eccessiva e costosa manutenzione, affidabile, facile e intuitivo da usare, sì da amplificare il piacere di fruire della propria barca, dimenticandosi durante la vacanza di avarie ed esigenze di riparazioni e manutenzioni.

In due parole semplificazione e godimento, senza complicazioni.

Pensavo a questo ieri, uscendo da una mostra di barche usate nella mia zona, dove ho visto molti belli oggetti, ma senza avere mai quel “guizzo” che ti induca a pensare “per questa farei una follia e cambierei la mia barca attuale”. È stato solo un bell’esercizio di fantasia, ma forse se riprodotto potrebbe servire a qualche operatore del settore.

Marco Vianello